Prorogata la scadenza prevista per lo scorso anno, ma l’Autorità sembra decisa a far rispettare la normativa
Con questa news riprendiamo, aggiorniamo e riportiamo una trattazione completa di quanto affermato in un articolo pubblicato lo scorso anno dal titolo “Unità di consumo nei centri commerciali: obbligo di regolarizzazione entro il 1° ottobre 2017”.
LE CONFIGURAZIONI PREVISTE DALL’AUTORITA’
Con il Testo Integrato dei Sistemi di Distribuzione Chiusi (TISDC), ARERA regola i servizi di connessione, misura, trasmissione, distribuzione, dispacciamento e vendita nel caso di Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC) e gli Altri Sistemi di Distribuzione Chiusa (ASDC).
Gli SDC sono reti elettriche che distribuiscono energia elettrica all’interno di un sito industriale, commerciale o di servizi condivisi geograficamente limitato e, al netto di particolari eccezioni espressamente previste, non riforniscono clienti civili. Tali reti, nella titolarità di soggetti diversi da Terna e dalle imprese distributrici, sono sistemi elettrici caratterizzati dal fatto che per specifiche ragioni tecniche o di sicurezza, le operazioni o il processo di produzione degli utenti del sistema in questione sono integrati oppure dal fatto che il sistema distribuisce energia elettrica principalmente al proprietario o al gestore del sistema o alle loro imprese correlate. L’insieme dei SDC è individuato dall’Autorità ed è suddivisibile in Reti Interne di Utenza (RIU) e Altri SDC (ASDC): le RIU sono reti industriali esistenti al 2009 e connesse alle reti pubbliche di alta e altissima tensione; gli ASDC sono le altre reti esistenti al 2009 che rispettano la definizione di SDC. Si riporta uno schema esplicativo.
La normativa catastale definisce l’Unità immobiliare come ogni fabbricato, o porzione di fabbricato o insieme di fabbricati, ovvero un’area che appartenga allo stesso proprietario e che, nello stato in cui si trova e secondo l’uso locale, presenta potenzialità di autonomia funzionale e reddituale e quindi rappresenta un cespite indipendente. L’unità immobiliare è quindi identificata attraverso tre diversi parametri:
Per Unità di Consumo (UC) si intende l’insieme di impianti per il consumo di energia elettrica connessi a una rete pubblica, anche per il tramite di reti o linee elettriche private, tali che il prelievo complessivo di energia elettrica relativo al predetto insieme sia utilizzato per un singolo impiego o finalità produttiva.
In generale l’Unità di Consumo (UC) coincide con l’Unità Immobiliare.
Qualora vi sia un’unica unità immobiliare in cui persone distinte svolgano attività distinte, essa costituisce un’unica unità di consumo e il sistema elettrico identifica un solo cliente finale. L’unico cliente finale fornisce servizi, non energia elettrica, ai soggetti che operano all’interno della stessa unità immobiliare: non si può quindi configurare una attività interna di vendita di energia elettrica e non vi deve essere una fatturazione avente a oggetto i consumi elettrici.
In alcuni casi più unità immobiliari possono comunque essere accorpate in un’unica unità di consumo.
I clienti finali “nascosti” sono quindi clienti finali a cui è attribuita un’unità di consumo ma che sono privi di un proprio punto di connessione su rete pubblica o su SDC in quanto condividono un POD con altri clienti finali e che non rientrano nelle configurazioni per le quali ciò è consentito.
Nel caso dei centri commerciali, degli ortomercati, ecc., cioè nel caso di una media o grande struttura di vendita nella quale più esercizi commerciali sono stati inseriti in una struttura a destinazione specifica e usufruiscono di infrastrutture comuni e di spazi di servizio gestiti, occorre procedere ad una distinzione fra l’unità immobiliare afferente ai servizi condivisi del centro commerciale o dell’ortomercato, dalle altre unità immobiliari identificate nelle singole unità commerciali autonome e capaci di produrre, con caratteri di ordinarietà, un reddito proprio.
L’insieme delle unità commerciali descritte, si configura come un ASDC. Ogni unità commerciale è da considerare come un cliente finale c.d. “nascosto” a cui è attribuita un’unità di consumo, ma che è privo di un proprio punto di connessione su rete pubblica o su rete privata. Ogni unità commerciale condivide un unico POD con gli altri clienti finali, ma essendo ciascuno un’entità completamente separata dall’altra, non rientrano nelle configurazioni per le quali ciò è consentito.
IMPIANTI A FUNE
Altri casi in cui spesso si configurano situazioni riconducibili ai casi di “clienti nascosti” sono i complessi sciistici. Alcune tipologie di clienti nascosti possono essere ad esempio rifugi, bar, noleggi, negozi, antenne telefoniche e altre utenze elettriche nella titolarità di soggetti che svolgono un’attività economica diversa da quella della società esercente gli impianti di risalita, ma che sono connessi alla rete elettrica di proprietà di quest’ultima.
È attualmente in corso un’azione di razionalizzazione sistemica finalizzata a fare in modo che tutti i clienti finali e tutti i produttori siano correttamente identificati e, qualora non direttamente connessi a una rete elettrica riconosciuta (cioè rete pubblica o SDC), rientrino in una configurazione ammessa.
Con le deliberazioni 276/2017/R/eel e 894/2017/R/eel, l’Autorità ha previsto quanto segue:
Da un punto di vista operativo consigliamo di procedere in questo modo:
In seguito a un incontro chiarificatore con ARERA, è stato previsto quanto segue:
Polo Tecnologico per l’Energia è a vostra disposizione per eventuali chiarimenti.
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