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Atto finale sullo “Spalma incentivi fotovoltaico”

La Corte Costituzionale ne ha sancito la legittimità

 

La Corte Costituzionale, con decisione presa il 7 dicembre e anticipata con un comunicato stampa in attesa della pubblicazione della sentenza con le motivazioni, ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 26, commi 2 e 3 del DL competitività n. 91/2014.

Ma facciamo un passo indietro e ricordiamo brevemente di cosa si tratta.

La “Legge Competitività” (decreto-legge n. 91 del 24 giugno 2014 convertito nella legge n. 116/2014 dell’11 agosto 2014) prevedeva la rimodulazione, al ribasso, delle tariffe per impianti fotovoltaici di potenza nominale maggiore di 200 kW incentivati ai sensi dei c.d. “Conti energia”. Per questo motivo il decreto legge era stato definito “decreto spalma incentivi” e rappresenta sostanzialmente il primo intervento nel settore energetico dell’ex Governo Renzi.

Il 24 ottobre 2014, in seguito alla pubblicazione nella GU del D.M. Sviluppo economico 17 ottobre 2014 erano entrate vigore le modalità applicative e infine il D.M. Sviluppo economico 17 ottobre 2014 prevedeva che i titolari degli impianti fotovoltaici potessero scegliere, entro il 30 novembre 2014, tra le tre seguenti opzioni:

 

a) riduzione dell’incentivo (secondo le percentuali della Tabella Allegato 2, D.L. 91/2014) e spalmatura su 24 anni;

b) rimodulazione “a doppio periodo” con un primo periodo di fruizione di un incentivo ridotto rispetto all’attuale e un secondo periodo di fruizione di un incentivo incrementato;

c) riduzione dell’incentivo dal 6% all’8% (a seconda della taglia) per il periodo residuo di incentivazione.

 

In assenza di comunicazione da parte dell’operatore, il GSE applicava automaticamente la terza opzione. La riduzione dell’incentivo decorreva dal 1° gennaio 2015.

Il decreto aveva l’obiettivo di ridurre gli elevati incentivi concessi ai produttori di energia elettrica da fonte rinnovabile e destinare tali risorse ad alleggerire la bolletta elettrica di piccole e medie imprese e famiglie.

Il contenzioso costituzionale nasce da 46 ordinanze depositate a partire dal 28 dicembre 2015 dal Tar Lazio di Roma, con le quali era stata rimessa alla Consulta la questione di legittimità costituzionale. Ci sono altri 13 giudizi del Tar Lazio aventi ad oggetto la medesima questione di costituzionalità, ma non sono ancora stati calendarizzati per una udienza.

Il grafico sottostante mostra, per un impianto di circa 260 kWp, a seconda del tasso di attualizzazione e dell’opzione di rimodulazione scelta, i minori ricavi esigibili dalle tre opzioni a), b) e c), attualizzati all’anno 2015,  rispetto all’opzione 0 (situazione attuale). Il risultato comporta, in tutti i casi, minori ricavi rispetto all’opzione 0.