Attrattività FER, l’Europa sprofonda
Ernst&Young fotografa la situazione degli investimenti nelle Fonti Energetiche Rinnovabili: Italia al 25° posto, salgono gli emergenti
Il venir meno degli incentivi sta facendo lentamente scivolare via l’Europa dalla parte alta della classifica del “Renewable Energy Country Attractiveness Indices” (RECAI), la classifica mondiale stilata periodicamente da Ernst&Young riguardante l’indice di attrattività per gli investimenti nelle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).
L’Italia, che nel 2012 si trovava al 5°posto, sta ampiamente ricalcando il trend continentale ed è retrocessa fino al 12° nel 2014, al 15° nel 2015, e attualmente occupa la 25^ posizione. Quale può essere la causa di questa repentina discesa? La nostra nazione opera attivamente sui mercati esteri a conferma che certamente non ci mancano capacità imprenditoriali e tecnologiche, ma a peccare è l’inaffidabilità delle normative interne che non forniscono garanzie sul sistema di incentivazione.
Il podio dell’ultima edizione del RECAI rimane invariato con i tre colossi Usa, Cina e India a monopolizzare le prime posizioni, mentre si fanno largo gli altri paesi dell’America Latina con Cile, Brasile e Messico rispettivamente al 4°, 6° e 7° posto. Lo scorso anno, infatti, gli investimenti nelle energie rinnovabili nei Paesi emergenti hanno superato per la prima volta quelli nei Paesi industrializzati.
Tra i Paesi del vecchio continente, la Germania, con il 5°posto, è l’unica a resistere nelle posizioni di testa, mentre la Danimarca con il 15° è l’unica ad avanzare. Le rimanenti Francia, Regno Unito, Olanda e Belgio scivolano nell’ordine all’8°, 13°, 17° e 20° posto, lasciando spazio all’Australia (10°), Sud Africa (11°), Marocco (14°), Egitto (16°), Argentina (18°), Turchia (19°), Filippine (22°) e Perù (24°).
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