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Caso Gala: PA senza fornitore

La società del presidente e a.d. di Gala, Filippo Tortoriello, è ora in procedura di concordato con riserva

 

Negli ultimi giorni, la stampa di settore ha dato ampio spazio al caso della società Gala Spa, noto fornitore di energia elettrica e gas a livello nazionale, che si è resa inadempiente nei pagamenti (si parla di 4-500 milioni di Euro) nei confronti dei seguenti distributori di energia elettrica: e-distribuzione (ex Enel Distribuzione), Unareti (gruppo A2A), Inrete (gruppo Hera), Areti (gruppo Acea) e Italgas SpA.

In risposta ai mancati pagamenti, i distributori, che da diversi mesi non vedevano riconosciuti gli oneri di sistema, hanno reagito con la risoluzione del contratto di trasporto decretandone la fine del rapporto. Va precisato che un fornitore senza contratto di trasporto con un distributore è impossibilitato ad erogare il servizio di vendita e quindi a svolgere la propria attività.

Le ricadute importanti sono dovute al fatto che Gala era risultata aggiudicataria della gara indetta da Consip, centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, per i lotti 5 e 6 della gara 13 e dei lotti 1, 4 e 6 della gara 14, con la seguente composizione dei lotti: lotto 1 = Pubbliche Amministrazioni di Valle D’Aosta e Piemonte, lotto 4 = PA Veneto e Friuli Venezia Giulia, lotto 5 = PA Toscana, Umbria, Marche, lotto 6 = PA Lazio.

Consip ha cercato di correre ai ripari contattando tutti i fornitori che avevano partecipato alla gara, ma solo Enel Energia ha accettato di subentrare per la regione Lazio. Le PA delle regioni dei restanti lotti, dal 18 luglio 2017, sono invece nel mercato di salvaguardia (o nel mercato di maggior tutela in alcuni sporadici casi).

Questo ha causato numerosi problemi, che elenchiamo in forma sintetica:

 

1. Vi è stato un cambio di fornitore (Piemonte e Valle d’Aosta con Enel Energia, Veneto e Friuli Venezia Giulia con HeraComm) in automatico, senza contratto, cosa non prevista per le PA.

2. I prezzi sono diversi e più alti da quelli con Gala (Piemonte e Valle d’Aosta con PUN + 19,00 €/MWh, Veneto e Friuli Venezia Giulia con PUN + 18,66 €/MWh; va poi considerata il corrispettivo CSAL pari a 5 €/MWh).

3. Gli switch stanno creando parecchi problemi legati all’attivazione delle forniture

4. Non vi è più alcuna tutela per la PA in caso di inadempimenti da parte del fornitore (non più fideiussione da parte del fornitore, penali, ecc.).

5. Nel caso la PA non paghi o paghi in ritardo, il fornitore potrà risolvere unilateralmente il contratto.

 

Consip ha dichiarato che sta valutando tutti gli interventi possibili ai sensi della normativa applicabile, compreso l’interpello contrattualmente previsto, con la finalità di rendere disponibile nel più breve tempo possibile una convenzione alternativa, nel caso dovesse essere risolta quella in oggetto.

Se questa vicenda rimanesse nei confini dei rapporti bilaterali tra fornitore e cliente ne prenderemmo atto senza alcun commento. Il problema è che gli aggravi di costi delle PA sono riversate sulla collettività e, come dichiarato dal presidente dell’Aeegsi, non si esclude la socializzazione (vale a dire far pagare a tutti) degli oneri non pagati da Gala ai distributori.

Siamo quindi di fronte a un caso di mala gestione di un operatore privato che avrà ricadute economiche negative sulla collettività.