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“Corridoio liquidità gas” per ridurre il gap di costo del gas con l’UE

Le misure previste dalla SEN 2017 permetteranno di allineare il prezzo del gas con il resto d’Europa

 

Il prezzo del gas naturale (metano) in Italia è mediamente superiore a quello pagato in Europa. Se si considerano i prezzi di acquisto all’ingrosso, tra Italia (hub virtuale PSV – Punto di Scambio Virtuale) e nord Europa (hub virtuale TTF – Title Transfer Facility, riferimento per tutta l’UE) vi è un differenziale pari ad almeno 2,0 c€/Sm3, come mostrato nella tabella seguente.

 

 

Con la Strategia Energetica Nazionale, il Governo sta cercando di diminuire il gap di costo del gas, allineandolo a quello dell’Europa, introducendo numerose e complesse misure, tra cui la creazione del cosiddetto “Corridoio di liquidità”. Esso prevede l’acquisizione, principalmente da parte di Snam Rete Gas, della capacità di trasporto (pari alla capacità massima di ingresso a passo Gries, pari a 59 mln m3/g) resa disponibile tra i mercati liquidi di Francia, Germania, Olanda e l’Italia.

L’allineamento dei prezzi tra PSV e TTF, a meno del costo variabile di trasporto tra i due hub, dovrebbe portare un beneficio per il sistema, al netto delle compensazioni per il delta costo acquisto/rivendita gas, variabile tra circa 100 e 600 M€ in base alla domanda ed allo spread tra PSV e TTF.

Per le imprese che devono rinnovare il proprio contratto di fornitura nasce il dubbio spontaneo sull’opportunità o meno di aspettare.

Tra le ricadute economiche del corridoio di liquidità c’è la diminuzione del costo della materia prima, che è proprio l’oggetto della negoziazione. Il rischio è quindi quello di concordare adesso un prezzo fisso più alto di 1-2 c€/Sm3 rispetto a quello ottenibile in seguito alla diminuzione dei prezzi del gas italiano. I fornitori non sono poi disposti a inserire clausole che tengano conto della diminuzione dei prezzi e questo elemento contribuisce a mantenere le posizioni di incertezza.