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Fine mercati tutelati energia elettrica e gas

La scadenza del 1° luglio 2020 si avvicina, ma manca ancora il decreto Mise

 

La legge 124/2017, poi modificata dal decreto-legge 91/2018, ha stabilito che a partire dal 1° luglio 2020 il servizio di tutela debba essere abolito. Famiglie e piccole imprese dovranno scegliere obbligatoriamente un fornitore di energia elettrica del mercato libero di elettricità e gas.

Con la delibera 396/2019/R/eel pubblicata lo scorso 26 settembre, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ha dato avvio al procedimento per l’attuazione degli interventi previsti legge 124/2017  per l’istituzione del servizio di salvaguardia per i clienti domestici e le piccole imprese in vista della fine del mercato tutelato.

Con il documento di consultazione (DCO) 397/2019/R/com l’ARERA vuole acquisire di primi elementi informativi utili alla predisposizione della regolazione del servizio di salvaguardia per l’energia elettrica per i clienti finali domestici e le imprese connesse in bassa tensione con meno di cinquanta dipendenti e un fatturato annuo non superiore a dieci milioni di euro che si troveranno senza fornitore, all’indomani della cessazione del servizio di maggior tutela, in attuazione dell’articolo 1, comma 60 della legge 124/2017. Col DCO l’Autorità suggerisce una uscita scaglionata dalla maggior tutela che interesserebbe per primi i 3 milioni di consumatori non domestici e, solo in una seconda fase, gli oltre 16 milioni di domestici oggi serviti in maggior tutela.

I clienti interessati dovranno fare i conti con una disciplina transitoria dei prezzi regolati (maggior tutela per l’energia elettrica e servizio di tutela per il gas naturale) e con l’ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali, secondo meccanismi che assicurino la concorrenza e la pluralità di fornitori e di offerte nel libero mercato. Le strade possibili potrebbero essere tre:

 

1. Governo e Parlamento da qui alla scadenza dei prezzi tutelati scelgono un ennesimo rinvio.

2. Il legislatore recepisce lo spunto che l’ARERA ha messo nella consultazione e dispone un rinvio solo parziale: fine tutela per la bassa tensione “altri usi”, per lo più micro imprese e proroga per le famiglie.

3. Viene confermata la scadenza del 2020.

 

Il primo caso riprende la strada già scelta in passato: ci sono già state molte proroghe rispetto alla prima scadenza che era prevista per il 1° luglio 2018.

Il secondo caso prevede di superare e le “forti criticità” evidenziate dall’Autorità nel caso di un superamento delle tutele di prezzo per tutti e permette di evitare l’ennesima proroga.

Il terzo comporta il problema dei clienti elettrici attualmente tutelati che non scelgono un fornitore nel mercato libero dell’energia elettrica. Nel mercato di Salvaguardia non potrebbero infatti accedere. Questo è un problema di vuoto normativo che il Mise, assieme all’Autorità e all’AGCM, non ha ancora colmato.

Una riforma completa potrebbe infine considerare in maniera seria l’istituzione degli albi dei fornitori (con parametri rigidi che attestino un’adeguata capacità tecnica) per migliorare il servizio e tutelare gli utenti, oltre che misure di unbundling di brand e funzionali per aumentare la concorrenza e rimuovere le attuali posizioni dominanti.