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Milleproroghe 2016 e riforma degli oneri di sistema per le imprese

Ripercorriamo i passaggi che hanno fatto slittare temporalmente l’attesa riforma degli oneri di sistema che sta creando non pochi disagi e incertezze alle imprese italiane

 

Con il D.L. 30 dicembre 2015 n. 210, anche detto “Milleproroghe 2015”, all’art. 3, comma 2, lett. b) veniva disposto di […] adeguare, con decorrenza dal 1° gennaio 2016, in tutto il territorio nazionale, la struttura delle componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema elettrico applicate ai clienti dei servizi elettrici per usi diversi da quelli domestici ai criteri che governano la tariffa di rete per i servizi di trasmissione, distribuzione e misura […]

Tenendo conto della necessità di adottare atti normativi secondari e di regolazione per dare attuazione al nuovo sistema e dell’esigenza tecnica di intervenire anche sui sistemi di fatturazione, il poco tempo a disposizione (48 ore) per poter strutturare una riforma risultò fin da subito inadeguato. Il risultato è che dal 1° gennaio 2016 tutta la fatturazione sull’energia elettrica delle utenze diverse dal domestico è da considerare “provvisoria salvo conguaglio”.

Durante l’anno 2016 non è stata attuata alcuna riforma in merito agli oneri di sistema, facendo permanere il clima di incertezza.

Inoltre, in sede europea, non c’è stata la definitiva conclusione della notifica della riforma della struttura tariffaria per la raccolta degli oneri generali di sistema e delle relative agevolazioni per le imprese energivore. In questo caso i tempi sono dettati dalla Commissione europea e dopo lo sblocco delle agevolazioni per l’anno 2014 e la raccolta dei dati per il 2015, si attende il verdetto definitivo previsto nel corso del 2017.

Con il D.L. 30 dicembre 2016 n. 244 (“Milleproroghe 2016”), all’ art. 6 comma 9, la decorrenza di applicazione della riforma, inizialmente prevista ad inizio 2016, è stata posticipata al 1° gennaio 2018. Permane però l’incognita sulla provvisorietà dell’applicazione degli oneri in acconto.

Per esempio, le aliquote provvisorie del 2016 hanno posto eguale a zero la componente AE a carico delle imprese non energivore e destinata a finanziare gli sgravi sulla componente A3 alle imprese a Forte Consumo di Energia. Non è dato quindi di sapere come gli sgravi conseguenti alle dichiarazioni per l’anno 2015 saranno finanziati.

Un altro fattore di incertezza riguarda il pagamento degli oneri di sistema anche sull’energia autoconsumata, seppure con aliquote pari al 5% delle ordinarie. A riguardo, il Governo si è espresso sottolineando che sull’energia autoprodotta e autoconsumata non devono gravare oneri di sistema secondo il concetto che “non devono essere gravati di oneri i fattori di produzione”, ma non c’è nulla di certo e concreto.

Si può quindi concludere che la cosiddetta riforma degli oneri di sistema non è ancora ben definita. Le ricadute economiche per le imprese potrebbero essere molto importanti e, pertanto, riporteremo gli aggiornamenti con le prossime newsletter.