Il recente aumento porta il costo del dispacciamento a oltre 14 €/MWh a partire dal secondo trimestre 2016. Le previsioni per il terzo trimestre sono in notevole rialzo
Gli oneri di dispacciamento remunerano le attività svolte da Terna per la gestione, a livello nazionale, della trasmissione dell’energia elettrica necessaria a garantire un costante equilibrio tra la quantità richiesta dai consumatori e quella prodotta o importata. Tali oneri sono “passanti” per il fornitore, che è obbligato ad applicarli in ogni fattura indipendentemente dal contratto stipulato. Il costo di tali oneri viene aggiornato periodicamente mediante deliberazione dell’AEEGSI e di Terna.
Fino alla fine del primo trimestre 2016, il costo del dispacciamento si è mantenuto abbastanza costante e pari a 11 €/MWh. Nel secondo trimestre 2016, abbiamo assistito ad una crescita pari a circa il 30% (3,5 €/MWh) che ha portato il costo totale del dispacciamento a ben 14,5 €/MWh.
Riportiamo di seguito i valori riferiti ai vari mesi, a partire da gennaio 2015 fino a maggio 2016 degli oneri di dispacciamento in Media Tensione:
Il motivo di questo aumento è riconducibile ad una compensazione economica di comportamenti speculativi attuati da alcuni operatori del mercato elettrico. L’Autorità ha stabilito un aggiornamento della disciplina dei servizi di dispacciamento per evitare che possano nascere situazioni analoghe a quella attuale.
Il valore della componente MSD (art. 44) per il terzo trimestre 2016 è schizzato a circa 13,8 €/MWh contro gli 8,8 €/MWh del secondo trimestre e i 5,3 €/MWh del primo. Le previsioni sono che nei mesi successivi assisteremo ad un ulteriore aumento dei costi complessivi di dispacciamento, fino a raggiungere aumenti pari anche a 10 €/MWh.
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