Il Ministero dello Sviluppo Economico sta verificando i dati trasmessi all'ENEA
Già dopo pochi mesi dal termine fissato per la consegna delle diagnosi energetiche, il Ministero dello Sviluppo Economico ha iniziato ad individuare i soggetti obbligati che non hanno trasmesso il report di diagnosi all’ENEA entro il 22 dicembre 2015.
I soggetti interessati ai controlli da parte del Ministero sono le imprese cosiddette “energivore” iscritte nell’elenco annuale della CSEA ai sensi del DM 5/4/2013 e le grandi imprese. Con riferimento a queste ultime, si ricorda che sono grandi imprese quelle con un numero di occupati superiore a 250, oppure con un fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro e un totale di bilancio annuo superiore a 43 milioni di euro. Inoltre è importante sottolineare che ricadono nella definizione di “grande impresa” anche le imprese per cui:
Tali soggetti hanno ricevuto o stanno ricevendo una comunicazione con la quale il Ministero segnala la mancata trasmissione all’ENEA della diagnosi energetica e invita l’impresa a provvedere all’invio della stessa entro 5 giorni lavorativi dal ricevimento dell’avviso.
Trascorsi i 5 giorni senza alcun provvedimento da parte dell’impresa, ai sensi dell’articolo 16 del D.Lgs 102/2014 e del punto 6 dei Chiarimenti del Mise del maggio 2015, scatta una sanzione amministrativa pecuniaria variabile da 4.000 a 40.000 euro, oltre all’obbligo di consegna della diagnosi entro sei mesi dalla sanzione.
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PTE rimane a disposizione per offrire eventuale assistenza ai soggetti che non hanno presentato la diagnosi nei tempi previsti. |
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