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Newsletter 1 – 2015

 

Nuovo calcolo delle maggiorazioni
A-UC-MCT

Novità per le imprese che rientrano nel gruppo dei Forti Consumatori di Energia (FCE)

 

Fino all’anno scorso l’unica differenza tra imprese FCE (Forte Consumatori di Energia) e non FCE era la componente variabile AE a carico delle seconde. A partire dal 2015 è stata introdotta un’ulteriore differenziazione nel calcolo delle componenti fisse e variabili. Oltre alla componente AE, altre componenti sono state calcolate in modo distinto a seconda della categoria di appartenenza. In modo particolare si tratta della componente fissa A3 e di quelle variabili A3, A4 e UC3. Il contributo maggiore è dato dalla componente A3 variabile, riferita a fonti rinnovabili e assimilate, che contribuisce con una differenza di 4,25 €/MWh a sfavore delle imprese energivore (FCE). Nel primo trimestre 2015, se per le componenti fisse lo scostamento è minimo (0,79 €/mese), per le componenti variabili si registra una differenza totale di 1,21 €/MWh a sfavore delle FCE.

 

 

Le imprese non FCE beneficano quindi di una leggera diminuzione rispetto all’ultimo trimestre 2014, mentre per le imprese energivore (FCE) resta comunque in vigore l’incentivo erogato dalla Cassa Conguaglio.

 

Non è tutto oro (nero) quel che luccica

Anche se il prezzo dell’energia è drasticamente diminuito è importante non trascurare gli investimenti nell’efficienza energetica

 

In soli sei mesi l’effetto combinato di due fattori ha modificato radicalmente lo scenario economico europeo. L’euro si è deprezzato del 14% ed il petrolio è passato da un valore medio di oltre 105 a valori inferiori ai 50 dollari al barile, con la prospettiva di scendere ancora. L’attuale squilibrio tra domanda e offerta, lo scontro tra Arabia Saudita e USA per il più competitivo shale oil (petrolio estratto da rocce bituminose) ed il potenziale aumento della domanda dei paesi emergenti, sono tutti elementi che alimentano la guerra dei prezzi. Nelle prossime settimane non è da escludere un potenziale rimbalzo del mercato, che potrebbe spingere il prezzo del petrolio a quota 60-70 dollari a barile per poi raggiungere un assestamento del prezzo medio per il 2015 previsto attorno ai 50 dollari.

La politica a favore delle rinnovabili non ha ancora portato il prezzo dell’energia elettrica del nostro paese in linea con quello nel resto d’Europa e del mondo. L’Italia è, infatti, un paese con una dipendenza da energia di importazione ancora superiore all’80% e per questo risente molto delle variazioni delle quotazioni petrolifere. Vi è un importante utilizzo del gas nella produzione dell’energia elettrica, che ha prezzi legati, in parte, a quelli del greggio. Le quotazioni all’ingrosso dell’energia elettrica, trascinate dal crollo del prezzo del petrolio, sono sensibilmente diminuite: da valori medi di 51 €/MWh del 2014 a 45 €/MWh di gennaio 2015. Un calo più che significativo pari a circa il 12%. Resta molto probabile una possibile ripresa entro metà dell’anno con conseguente aumento dei prezzi. Nel caso di deboli nevicate invernali, l’apporto di energia idroelettrica verrà a ridursi e sarà motivo di un presumibile aumento dei prezzi nel 3° e 4° trimestre 2015. Altro fattore importante è l’incerta questione dell’interconnessione con la Sicilia, che dovrebbe invece contribuire a far calare i prezzi in Borsa: lo start-up è previsto ad aprile 2015.

Se non fosse per il rischio di deflazione, potrebbe sembrare che l’attuale scenario economico europeo favorisca l’aumento degli utili delle piccole e medie imprese, soprattutto quelle manifatturiere ed esportatrici verso USA e altri paesi emergenti. È, infatti, prevista una crescita netta dei profitti aziendali compresa tra il 7 e il 13% per tutte quelle aziende che non rientrano nel settore energetico, chimico o minerario, quest’ultime, invece, soffrono per questa rapida discesa dei prezzi.

Sembra quasi che la stagione dei saldi non sia ancora terminata per il petrolio. A fronte di una notevole riduzione dei costi di approvvigionamento energetico, una delle conseguenze più negative sarà il possibile calo di interesse di molte aziende ad investire nel settore dell’efficienza energetica dei propri stabilimenti. Un freno che presto o tardi ricadrà negativamente sulle aziende italiane che, di fronte ad un futuro rialzo del prezzo dell’energia, si ritroveranno nuovamente impreparate a gestire efficientemente i propri consumi.

In conclusione, l’investimento nel settore dell’efficienza energetica rimane fondamentale per innescare dei meccanismi virtuosi e per permettere alle imprese di avere impianti e prodotti concorrenziali anche in futuro.

 

 

Presentazione delle comunicazioni delle dichiarazioni d’intento 2015

Dal 2015 sarà l’esportatore abituale, non più il fornitore, ad inviare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione dei dati delle dichiarazioni d’intento emesse.

 

La dichiarazione di intento é il documento con il quale un’impresa può attestare di essere in possesso dei requisiti di esportatore abituale e quindi poter acquistare beni e servizi senza dover corrispondere l’I.V.A. nel limite delle operazioni di esportazione effettuate nel periodo precedente o nei dodici mesi precedenti, il cui ammontare costituisce il cosiddetto plafond di cui all’art. 2, comma 2, della Legge 18 febbraio 1997, n. 28.

Operazioni dal 1° gennaio 2015

Per le operazioni da effettuare dal 1° gennaio 2015, senza applicazione dell’IVA, nei confronti degli esportatori abituali, l’art. 20 comma 1 del D.Lgs 175/2014 (c.d. Decreto semplificazioni) ha fissato nuove modalità di comunicazione all’Agenzia dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento. La dichiarazione è presentata all’Agenzia delle Entrate in via telematica, direttamente, da parte dei soggetti abilitati a Entratel o Fisconline, o tramite i soggetti incaricati (commi 2-bis e 3 dell’articolo 3 del Dpr 322/1998). La dichiarazione, unitamente alla ricevuta di presentazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, va poi consegnata al fornitore o prestatore, oppure in dogana.

Sanzioni

Non vi sono novità rispetto a quanto previsto in precedenza. Ai sensi dell’art. 7, comma 4-bis del D.Lgs 471/97, l’omesso invio telematico della comunicazione delle dichiarazioni d’intento, o anche l’invio con dati incompleti o inesatti, prevede sanzioni dal 100% al 200% dell’Iva non applicata in fattura.

Disposizioni transitorie

Fino all’11 febbraio 2015, gli operatori possono consegnare o inviare la dichiarazione d’intento al proprio cedente o prestatore, secondo le vecchie modalità. In questo caso, il fornitore non dovrà verificare l’avvenuta presentazione della dichiarazione d’intento all’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, per le dichiarazioni d’intento che esplicano effetti anche per operazioni poste in essere successivamente all’11 febbraio 2015, vige l’obbligo, a partire dal 12 febbraio 2015, di trasmettere le dichiarazioni in via telematica e di riscontrare l’avvenuta presentazione della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate.

Invio telematico

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella Sezione Software – Pacchetti applicativi – Controllo altri documenti, è disponibile la versione 1.0.0 del 22/12/2014 dell’applicazione Modulo di controllo delle dichiarazioni d’intento (IVI15). Sempre nella sezione “Software” sono disponibili, per l’ambiente Windows e per l’ambiente MAC, le applicazioni Entratel e File Internet che gestiscono d’intento escludendo il quadro A “Plafond”.

 

 

Per i SEU entrati in esercizio dopo il 1 gennaio 2015 gli oneri generali saranno applicati all’energia consumata e non prelevata in misura del 5%, come negli altri casi, ma saranno anche soggetti ai possibili aggiornamenti.  Il primo aggiornamento potrà avvenire dal 1 settembre 2015 e i successivi potranno essere introdotti ogni due anni. Le nuove quote potranno essere incrementate non più del 2,5 % rispetto alle previgenti. Le nuove quote saranno applicate anche a nuovi impianti entranti in funzione dal 1° gennaio dell’anno seguente al relativo aggiornamento.

L’AEEG introdurrà un sistema per misurare l’energia consumata, ma non

La tariffa incentivante sull’energia, prodotta da impianti di potenza nominale superiore a 200 kW, viene rimodulata prevedendo una durata.

 

CCSE: pubblicate le modalità di garanzia per l’erogazione del conguaglio 2013

La garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa potrà essere presentata a far data dal 2 febbraio 2015

 

Nella circolare n.2/2015/ELT diffusa a cura della Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico, è pubblicato l’aggiornamento sulle modalità di garanzia per l’erogazione del conguaglio 2013 a favore delle imprese a forte consumo di energia di cui al DM 5 aprile 2013.

Si sottolinea che gli importi, indicati nel “Portale energivori” per ciascuna impresa beneficiaria alla sezione agevolazioni/campo conguaglio 2013, potranno essere svincolati previa presentazione di una garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa, il cui testo dovrà essere conforme al formato tipo allegato alla circolare stessa e che potrà essere presentata a far data dal 2 febbraio 2015.

Per i dettagli e le modalità, si rimanda alla lettura del testo integrale della circolare. Restiamo a disposizione dei nostri clienti per qualsiasi richiesta di assistenza.

 

Inaugurata la centrale in Val d’Arnò

La struttura è molto più moderna, più grande e soprattutto è stata concepita integrando nuove soluzioni tecnologiche all’avanguardia.

 

È stata inaugurata ufficialmente la centrale idroelettrica in Val d’Arnò. Si tratta di una nuova costruzione, quasi totalmente interrata, che sostituisce la vecchia centrale costruita nel 1985. L’impianto, di proprietà del Comune di Roncone al 75% e del Comune di Breguzzo per il 25%, è stato oggetto di una revisione generale. La struttura è molto più moderna, più grande e soprattutto è stata concepita integrando nuove soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Grazie ad una progettazione accurata e all’efficienza dei dispositivi installati, la centrale è in grado di garantire una produzione media annua di circa 6 milioni di kWh. L’acqua, prelevata dal torrente Roldone grazie ad una griglia di captazione ad effetto coanda in acciaio inox, scorre in 1.350 metri di condotta forzata in acciaio con un salto netto di circa 169 metri. Il generatore connesso alla turbina installata, una Peltron ad asse verticale con quattro getti, fornisce una potenza di 1.070 kW alla portata massima di concessione (750 l/s).

L’azienda E.S.Co. Bim del Chiese, delegata per la realizzazione dell’intervento, ha incaricato i tecnici di Polo Tecnologico per l’Energia di occuparsi dell’intero iter progettuale, autorizzativo e di richiesta della tariffa incentivante GSE, coordinando gli interventi di tutte le aziende coinvolte. I lavori per la costruzione della centrale sono iniziati il 15 marzo 2012 e già il 5 dicembre dello stesso anno la centrale era in produzione. I lavori si sono conclusi il 30 aprile 2013 mentre l’iter burocratico per l’ottenimento della Tariffa Omnicomprensiva GSE è stato completato nel 2014. I costi di rinnovamento dell’impianto, a carico delle amministrazioni, sono stati di circa 3,6 milioni di euro a fronte di un indotto annuo stimato di circa 1,2 milioni di euro.

Domenica 19 ottobre 2014, durante la cerimonia inaugurale, hanno preso parte, oltre all’assessore alle politiche energetiche di Roncone Franco Bazzoli e ai due sindaci Antonello Ferrari di Breguzzo e Erminio Rizzonelli di Roncone, anche diverse cariche politiche di rilievo come il presidente della giunta provinciale Ugo Rossi, i consiglieri Tonina e Karswalder, il senatore Fravezzi e l’onorevole Dellai. Si è trattata di un’occasione importante e partecipata anche dalle comunità dei due paesi dell’alta val del Chiese che hanno potuto visitare il nuovo impianto.

 

Novità per il calcolo della penale sull’energia reattiva

La delibera 180/2013/R introduce nuove modalità per il calcolo delle penali a partire dal 2016

 

Il sistema di calcolo della penale per assorbimento eccessivo di energia reattiva è immutato da molti anni. Nella tabella sottostante è sono riportati i valori dei corrispettivi per i prelievi di energia reattiva in base alle due soglie di riferimento e al livello di tensione dell’utenza. Come si può notare, fino a valori di reattiva inferiori al 50 % dell’attiva non ci sono penali.

 

 

A partire dal 2016 la delibera 180/2013/R/EEL dispone che i valori unitari siano determinati anno per anno dall’AEEG in base a una nuova formula. Per i clienti si tratterà di attendere la pubblicazione di tali valori. La novità più importante riguarda l’abbassamento della soglia oltre la quale scatta la penale: la penale scatterà da una percentuale di reattiva rispetto all’attiva del 33% e non più del 50% come previsto finora (vedi tabella sottostante).

 

 

Si consiglia di verificare per tempo l’adeguatezza degli impianti di rifasamento che dovranno essere tarati con un fattore di potenza cos minimo a 0,95 per non ricevere penali. In modo particolare utilizzando generatori sincroni, si dovrà verificare l’adeguatezza del sistema di rifasamento. Rimane il problema per chi ha fotovoltaico, dove la potenza reattiva prelevata dalla rete rimane la stessa, mentre quella attiva si riduce della quota parte che viene fornita dal generatore fotovoltaico.