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Newsletter 1 – 2018

 

Dal 1° gennaio 2018 l’Autorità si occupa anche di ambiente

L’Autorità per l’energia con le nuove competenze sui rifiuti diventa ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

 

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2017 della Legge di Bilancio di previsione 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205), che ha attribuito all’Autorità compiti di regolazione anche nel settore dei rifiuti, l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI) diventa ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

La legge di Bilancio di previsione 2018 ha infatti assegnato all’Autorità la regolazione anche del settore rifiuti, con specifici compiti da esercitare con gli stessi poteri e quadro di principi finora applicati negli altri settori già di competenza dell’Autorità (elettricità, gas, sistema idrico integrato e teleriscaldamento), come fissati dalla propria legge istitutiva, la n.481 del 1995, trasformandone la denominazione in ARERA.

Con la prima delibera dell’anno, la 1/2018/A, è stato così previsto di avviare tutte le necessarie attività funzionali alla prima operatività delle nuove competenze in termini di modifiche organizzative e gestionali, prevedendo inoltre di avviare, in un momento successivo alle modifiche organizzative, una prima ricognizione della situazione fattuale del settore e della segmentazione delle singole attività nel ciclo dei rifiuti.

Inoltre dal 1° gennaio 2018 lo Sportello per il consumatore di energia dell’Autorità, istituito nel 2009 e gestito con l’avvalimento di Acquirente Unico, estende i suoi servizi anche al settore idrico (delibera 900/2017/E/idr), assumendo il nome di Sportello per il consumatore Energia e Ambiente.  In particolare gli utenti del settore idrico in questa prima fase potranno rivolgersi allo Sportello solo per informazioni sul bonus sociale idrico appena varato. I servizi forniti verranno poi sviluppati progressivamente, sul modello di quelli già forniti per il settore elettrico e gas.

 

Definita la riforma degli oneri di sistema per l’energia elettrica

Dal 1° gennaio 2018 cambia (quasi) tutto

 

Con deliberazione 922/2017/R/eel del 28 dicembre 2017, ARERA ha definito, a decorrere dal 1° gennaio 2018, la nuova struttura tariffaria degli oneri generali di sistema per le utenze non domestiche del settore elettrico. Le componenti A2, A3, A4, A5, As, AE, MCT, UC4 e UC7 saranno valorizzate in due soli raggruppamenti:

 

1. ASOS oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione che saranno differenziati in base a classi di agevolazione;

2. ARIM rimanenti oneri generali;

 

oltre alla riconferma delle seguenti componenti:

3. componente UC3;

4. componente UC6.

 

Le componenti ASOS ed ARIM, come gli oneri di distribuzione, sono da considerarsi di tipologia trinomia, vale a dire:

 

• corrispettivi fissi in euro per ogni punto di prelievo;

• corrispettivi variabili in funzione della potenza massima assorbita nel mese (€/kW);

• corrispettivi variabili in base all’energia attiva prelevata (€/kWh).

 

Il sistema in vigore fino a dicembre 2017 non prevedeva un costo degli oneri variabili in funzione della potenza massima assorbita e questo comporta ricadute economiche, in alcuni casi non trascurabili.

I nuovi oneri prevedono un forte aumento del peso dei corrispettivi fissi (in c€/POD/anno) e in quota potenza (in c€/kW/anno) e una riduzione del peso dei corrispettivi variabili (in c€/kWh).

Va inoltre evidenziato come le imprese energivore potranno beneficiare direttamente in bolletta della riduzione degli oneri con uno sconto sulla componente ASOS.

La tabella riportata nella pagina seguente mostra, per un campione rappresentativo del nostro parco clienti, il confronto fra la vecchia e la nuova struttura degli oneri di sistema.

 

 

Sono state considerate le seguenti tipologie di utenze:

 

1. Supermercato BT (con consumo stagionale e costante)

2. Albergo BT (con consumo stagionale e costante)

3. PMI BT (con lavoro su un turno unico, 2 turni e 3 turni)

4. PMI BT (con lavoro su un turno unico, 2 turni e 3 turni)

5. Impresa MT non energivora (con lavoro su un turno unico, 2 turni e 3 turni)

6. Impresa MT energivora classe VAL (con lavoro su un turno unico, 2 turni e 3 turni)

7. Impresa MT energivora classe FAT2 con 20% ≤ IVAL < 30% (con lavoro su un turno unico, 2 turni e 3 turni)

 

Si veda l’articolo sulle imprese energivore per un approfondimento sulle classi di “energivorità”. Ecco i Risultati:

 

1. Le utenze svantaggiate dalla riforma appaiono le PMI BT che lavorano su un solo turno e le imprese manifatturiere MT in classe 0.

2. Le altre imprese risultano ottenere un vantaggio che, per le imprese energivore, può arrivare oltre i 30 €/MWh.

 

Per quanto concerne invece le utenze domestiche, l’ultima fase relativa al superamento del meccanismo a scaglioni sui corrispettivi degli oneri di sistema, a favore di una tariffa non progressiva, prevista per il 1° gennaio 2018, è stata posticipata al 1° gennaio 2019 (Delibera 867/2017/R/EEL).

 

Energivori: novità in arrivo per imprese con un consumo a partire da 1 GWh

Le misure sono già in vigore dal 1° gennaio 2018

 

Con il decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 21.12.2017 e con la successiva delibera di ARERA (ex AEEGSI) del 28.12.2017 921/2017/R/EEL, per le c.d. imprese energivore, è prevista la possibilità di ridurre i costi degli oneri connessi al sostegno alle rinnovabili delle fatture di fornitura dell’energia elettrica.

La nuova normativa ha seguito un lungo iter e ha tenuto conto del Trattato CE relativo agli aiuti di Stato e alla riforma degli oneri di sistema, con lo scopo di semplificare il meccanismo di accesso alle agevolazioni per le imprese energivore e assicurare alle imprese agevolate certezza sugli oneri applicabili nell’anno di competenza.

Innanzitutto va chiarito come, per l’anno 2017, si applichi ancora la precedente metodologia. Per ora l’Autorità non ha ancora previsto alcuna disposizione e quindi rimaniamo in attesa che lo faccia. Ricordiamo i parametri precedenti per godere dello status di impresa energivora:

 

1. attività manifatturiere con codice ATECO 2007 da 10.xx.xx a 33.xx.xx più altri individuati in seguito riconducibili ad attività estrattive;

2. utilizzo per lo svolgimento della propria attività di almeno 2.400.000 kWh annui;

3. rapporto tra il costo del quantitativo di energia elettrica utilizzata rispetto il fatturato dell’anno uguale o superiore al 2%.

 

Non accedono alle agevolazioni di cui al nuovo decreto le imprese in difficoltà ai sensi della Comunicazione della Commissione europea C(2014) 249/1 concernente Orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà.

La nuova normativa prevede che i calcoli per l’anno n siano eseguiti non sulla base del precedente anno, bensì in base ai dati del periodo di riferimento, dall’anno n-4 all’anno n-2 (la dichiarazione per l’anno 2018 prenderà in considerazione il periodo di riferimento dall’anno 2014 all’anno 2016).

I nuovi requisiti sono i seguenti:

 

• utilizzo per lo svolgimento della propria attività di almeno 1.000.000 kWh annui (il limite si abbassa e, in base al D.lgs. 102/2014, anche queste imprese, se energivore, saranno tenute alla redazione della diagnosi energetica e al successivo monitoraggio);

 

e uno dei seguenti requisiti:

1. operare nei settori dell’Allegato 3 alle Linee guida CE 2014/C 200/01 (v. link in fondo all’articolo);

2. operare nei settori dell’Allegato 5 alle Linee guida CE 2014/C 200/01 (v. link in fondo all’articolo) e indice di intensità elettrica ≥ 20% (determinato sul periodo di riferimento come rapporto tra la spesa per la fornitura di energia elettrica e il VAL – Valore Aggiunto Lordo);

3. non rientrano nei precedenti punti a) e b) ma sono ricomprese negli elenchi delle imprese a forte consumo di energia per gli anni 2013 o 2014.

 

Al fine di comprendere la struttura delle agevolazioni, si ricorda che la riforma degli oneri di sistema prevede che gli oneri di sistema siano sostituiti dalle componenti ASOS e ARIM. La componente ASOS comprende la componente A3* che finanzia il supporto alle fonti rinnovabili nonché il supporto agli impianti di cogenerazione previsto dal meccanismo CIP6/92, con esclusione delle voci di costo riferite alla produzione ascrivibile a rifiuti non biodegradabili.

La normativa prevede uno sconto sui livelli di contribuzione della componente A3*, in base alle tipologie a), b) e c) esposte precedentemente.

Sono riportate le seguenti tabelle.

 

 

L’agevolazione consiste nella riduzione del pagamento della componente A3* e il livello di contribuzione agli oneri riconducibili alla tariffa A3* è pari a:

 

• Aziende a) con iVAL ≥ 20% e b) = minor valore tra quello riportato nella Tabella 1 (in funzione dell’intensità energetica sul VAL) e quello riportato nella Tabella 2 (in funzione dell’intensità elettrica sul fatturato)

• Aziende a) con iVAL < 20% e aziende c) = valore riportato nella Tabella 2 (in funzione dell’intensità elettrica sul fatturato)

 

Riportiamo infine uno scadenziario delle azioni da svolgere e delle scadenze imposte dalla normativa:

 

 

Aggiudicata la 15esima gara Consip per la fornitura di energia elettrica

A2A, Enel, Energetic e Iren gli aggiudicatari

 

Consip ha aggiudicato, nell’ambito del Programma di razionalizzazione degli acquisti pubblici, la gara per la convenzione relativa alla fornitura di energia elettrica alle pubbliche amministrazioni, giunta alla 15esima edizione. La gara ha un valore di 1,6 miliardi di euro, pari a circa il 50% della domanda complessiva annua stimata di energia elettrica da parte della P.A..

Alla gara hanno partecipato sette concorrenti con 46 offerte, sia i maggiori fornitori (Enel Energia, Edison Energia) sia le società di vendita delle principali municipalizzate (Iren Mercato, Dolomiti Energia, Hera Comm, A2A Energia).

Iren, con i suoi 4 lotti, supera quota 30% del totale dei quantitativi di energia messi a gara: infatti si conferma il fornitore di Lombardia (Lotti 2 e 3) ed Emila Romagna (Lotto 6) e si riprende il Piemonte (Lotto 1).

Energetic risulta la novità della gara Consip EE15, aggiudicandosi Puglia e Basilicata (Lotto 14), Calabria (Lotto 15), Sicilia (Lotto 16) ed il Lazio con l’esclusione di Roma Capitale (Lotto 11). In termini di volumi, Energetic raggiunge il 20% circa di quanto messo a disposizione da Consip.

Enel risulta aggiudicataria di ben 7 lotti, che costituiscono il 47,6% dei volumi disponibili, in particolare: Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (Lotto 4), Veneto (Lotto 5), Sardegna e Liguria (Lotto 7), Toscana (Lotto 8), Umbria e Marche (Lotto 9) e Provincia di Roma (Lotto 10). Ad A2A Energia, infine, vanno Abruzzo e Molise (Lotto 12), che costituiscono il 2,55% dei volumi complessivi.

Si segnalano, tra le imprese non aggiudicatarie, Edison, che pur avendo partecipato non è riuscita a presentare delle condizioni vincenti e Gala per mancanza dei requisiti (il 10 novembre 2017 la società ha depositato al Tribunale di Roma la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo liquidatorio).

 

Piano Nazionale Impresa 4.0: le novità per il 2018

Nuova Sabatini, iper e super ammortamento

 

Con la Legge di Bilancio 2018, che ha previsto la proroga per il 2018 sia del super ammortamento sia dell’iper ammortamento, si prosegue sulla strada degli incentivi agli investimenti in digitalizzazione 4.0 delle imprese.  Dato che nella nostra precedente Newsletter avevamo affrontato il tema dell’Industria 4.0, di seguito riportiamo tutte le novità previste per il 2018, con particolare riferimento a super ammortamento, iper ammortamento e Nuova Sabatini.

Il super ammortamento è al 130% (non più al 140%) sugli investimenti in beni strumentali nuovi e non si può più applicare ai veicoli e agli altri mezzi di trasporto. Gli investimenti devono essere effettuati nel 2018, oppure entro il 30.06.2019 a condizione che entro il 31.12.2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di un acconto pari almeno al 20%.

L’iper ammortamento al 250%, che riguarda le tecnologie 4.0, è confermato per tutto il 2018, con proroga fino al 31.12.2019 se l’ordine è effettuato entro il 31.12.2018 con pagamento di un acconto pari al 20%. Tra le novità, è stata inserita la possibilità di sostituire durante il periodo dell’ammortamento, i beni che fruiscono dell’iper ammortamento con altri beni che rappresentino una soluzione migliorativa. Inoltre è stato modificato l’elenco dei beni immateriali rispetto ai quali, a favore di coloro che rispetto ai quali, a favore di coloro che beneficiano dell’iper ammortamento, opera la maggiorazione del 40%.

L’elenco dettagliato dei beni agevolabili è presente negli allegati A della legge di bilancio 2017 (legge 232/2016). Resta immutata l’agevolazione del 40% per l’acquisto di beni immateriali per i soggetti che hanno beneficiato dell’iper ammortamento. Si tratta dei beni elencati nell’allegato B, annesso alla legge di bilancio 2017, che comprende software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni (cui vengono aggiunte quattro ulteriori voci dalla nuova legge finanziaria).

La Nuova Sabatini, ovvero il finanziamento agevolato per gli investimenti in nuovi macchinari delle PMI, viene rifinanziata con 330 milioni di euro per il periodo 2018-2023, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. La quota di risorse riservata agli investimenti in macchinari 4.0 sale al 30%, mentre lo scorso anno si attestava al 20%.

In sintesi, il totale delle risorse stanziate a partire dal 2018 per il piano Impresa 4.0 ammonta a circa 10 miliardi di euro tra decreto fiscale e Legge di Bilancio, senza contare le risorse per il credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo previste nella scorsa Legge di Bilancio.

La legge di bilancio 2018 mantiene invariata la documentazione da fornire per l’ottenimento delle agevolazioni: dichiarazione del legale rappresentante o, per i beni aventi ciascuno un costo di acquisizione superiore a 500mila euro, perizia tecnica giurata rilasciata da professionista abilitato o attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.

Considerando che nelle prossime diagnosi energetiche sarà richiesta la misura dei principali vettori e centri di consumo, le agevolazioni fiscali descritte rappresentano una buona opportunità per realizzare i sistemi di monitoraggio richiesti. Oltre ad adempiere l’obbligo di legge, le imprese potranno quindi cogliere altri vantaggi (indicatori di performance, accesso ai certificati bianchi, possibilità di stipulare contratti EPC, conformità con i sistemi di gestione dell’energia, opportunità di miglioramento legate al core business aziendale).

 

PTE si rinnova e presenta il nuovo logo

Il nostro obiettivo è di essere sempre più aggiornati e attuali per fornire un servizio ancora più di qualità e anche il modo in cui ci presentiamo è importante

 

Polo Tecnologico per l’Energia nasce nel 2001 con l’intento di fornire un’assistenza completa alle aziende e pubbliche amministrazioni nel settore dell’energia. Negli anni la società è cresciuta, è mutata, ma la mission è rimasta indelebile e i nostri servizi sono sempre più volti a garantire un supporto professionale ai nostri clienti. “Usiamo le nostre energie per ridurre i vostri consumi” non è solo un motto: è la nostra idea di consulenza. Un’idea che si declina nei servizi di consulenza legati alla progettazione, all’efficienza energetica e al mercato dell’energia. Nell’ottica di un continuo rinnovamento, a fine 2017, abbiamo deciso di aggiornare anche il nostro modo di presentarci, con un restyling del logo aziendale. La nuova grafica abbandona il simbolo del tripala, le ombreggiature e i colori sgargianti per concentrarsi su semplici tratti bidimensionali che evidenziano in modo marcato il nome della società.

Il nuovo logo mette in evidenza l’acronimo costruito con le parole chiave che compongono la nostra ragione sociale: PTE – Polo Tecnologico per l’Energia. Le forme sono minimali e moderne, facilmente leggibili e tendenzialmente di forma circolare a richiamo della capacità di offrire consulenza a 360° nel settore dell’energia. La scelta del colore grigio vuole marcare la solidità e serietà di una società che opera da anni nel settore, ma al tempo stesso l’inserimento di colori più accesi crea la dinamicità e l’entusiasmo di continuare a crescere e migliorare. Dalle tre pale del vecchio simbolo nascono i tre colori che vanno ad incastrarsi perfettamente nel nome. Rosso e blu sono i colori storici aziendali e rappresentano rispettivamente la passione e la tecnologia, il verde indica l’energia come centro della nostra attività.

Forme e colori si mescolano e generano un nuovo logo moderno e brillante. È un altro passo nel nostro cammino di rinnovo iniziato nel 2015 con l’acquisto di una nuova sede più comoda, bella e funzionale. Prossimamente vedremo anche il rinnovo del sito internet e del materiale divulgativo. “Non si tratta solo di cambiare un simbolo – ha evidenziato il prof. Maurizio Fauri, fondatore della società – il nuovo logo fa parte di un processo dinamico di crescita e sviluppo, è l’identità di una società in movimento che punta a migliorarsi sempre di più”.