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Numero 1 – 2022

 

PNRR – Fauri nella commissione tecnica nazionale

Nominato dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani

 

Il prof. ing. Maurizio Fauri, docente di Sistemi Elettrici per l’Energia dell’Università di Trento, è stato nominato, da parte del Ministero della Transizione Ecologica, componente della Commissione Tecnica PNIEC – PNRR. L’incarico richiede un lavoro a tempo pieno a Roma per 5 anni a cominciare dal 1° febbraio 2022.

La Commissione ha il compito di svolgere le procedure di valutazione ambientale, di competenza statale, dei progetti ricompresi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dei progetti finalizzati a valere sul fondo complementare e di quelli attuativi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

Il professor Fauri, socio e fondatore di PTE, è l’unico docente dell’Ateneo di Trento ad essere stato nominato nell’organismo ministeriale composto da una trentina di esperti individuati nell’ambito del personale di ruolo delle amministrazioni statali e regionali, delle istituzioni universitarie, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), dell’agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo sostenibile (ENEA) e dell’istituto superiore di sanità (ISS).

A lui vanno i migliori auguri, da parte di PTE, di un proficuo lavoro per un incarico così prestigioso.

 

PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Un’occasione per migliorare l’Italia

 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (acronimo PNRR) è un documento redatto dal governo italiano per illustrare le modalità di investimento dei fondi speciali stanziati dall’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile ed il rilancio dell’economia degli Stati membri dell’UE nella ripresa post-CoVid (https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pdf). Il Piano è stato realizzato seguendo le linee guida emanate dalla commissione europea (Commission staff working document guidance to member states recovery and resilience plans).

Nell’ambito del PNNR, l’Italia gestirà 235,12 miliardi di Euro di cui:

 

191,5 miliardi di origine comunitaria (68,9 miliardi di sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti) da impiegare nel periodo 2021-26;

13 miliardi di euro nell’ambito del programma Assistenza alla ripresa per la coesione ed i territori d’Europa;

30,62 miliardi stanziati dal governo italiano con decreto legge per completare i progetti previsti nel Piano.

 

Il PNRR consiste in un pacchetto di investimenti e riforme articolato in sei missioni a cui andranno le risorse comunitarie così suddivise:

 

M1 – digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (~ 41 miliardi);

M2 – rivoluzione verde e transizione ecologica (~ 60 miliardi);

M3 – infrastrutture per una mobilità sostenibile (~ 25 miliardi);

M4 – istruzione e ricerca (~ 31 miliardi);

M5 – inclusione e coesione (~ 20 miliardi);

M6 – salute (~ 15 miliardi).

 

Il PNRR non contempla solo investimenti economici, ma prevede anche una serie di riforme legislative sia per l’attuazione del piano che per la modernizzazione dell’Italia. Le riforme sono una condizione indispensabile, fissata dalla Commissione europea, per l’ottenimento dei finanziamenti. Lo stanziamento dei fondi europei è vincolato al rispetto dei target prefissati ed ai progressi ottenuti con i programmi di sviluppo finanziati con le risorse europee.

A dicembre 2021 sono stati raggiunti 35 dei 51 obiettivi pianificati nel PNRR per il 2021, con la previsione dell’approvazione di 24 misure di investimento e 27 riforme da adottare.

La Missione 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile) si articola in due componenti e mira a rendere, entro il 2026, il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile per supportare lo sviluppo della mobilità green.

M3C1  La Componente 1 (“Investimenti sulla rete ferroviaria”) ha l’obiettivo principale di potenziare il trasporto su ferro di passeggeri e merci, aumentando la capacità e la connettività della ferrovia. Sono previsti interventi per:

 

il completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità ed alta capacità;

l’integrazione fra questi e la rete ferroviaria regionale;

la messa in sicurezza dell’intera rete ferroviaria.

 

M3C2    La Componente 2 (“Intermodalità e logistica integrata”) prevede interventi a supporto dell’ammodernamento e della digitalizzazione del sistema della logistica.

Il PNRR prevede inoltre investimenti, con risorse nazionali, per:

 

il miglioramento della sicurezza stradale;

l’incremento della resilienza climatica/sismica di ponti e viadotti;

lo sviluppo del sistema portuale per il miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti italiani;

ulteriori interventi di rafforzamento del servizio ferroviario regionale.

 

La Missione 4 (Istruzione e ricerca) riconosce le criticità del sistema italiano di istruzione, formazione e ricerca e intende rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza. La Missione 4 prevede due componenti.

M4C1    La Componente 1 (“Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università”) cerca di colmare o ridurre, in tutti i gradi di istruzione, le carenze strutturali nell’offerta dei servizi di educazione e istruzione primarie, utilizzando anche le risorse già destinate al comparto istruzione che si libereranno nei prossimi anni a causa della ridotta natalità.

M4C2    La Componente 2 (“Dalla ricerca all’impresa”) prevede un significativo aumento del volume della spesa in ricerca e sviluppo ed un più efficace livello di collaborazione tra la ricerca pubblica ed il mondo imprenditoriale, cercando di innalzare il potenziale di crescita del sistema economico.

La Missione 5 (Inclusione e coesione) si articola in 3 Componenti e riguarda il contrasto alle discriminazioni di genere, l’incremento delle prospettive occupazionali dei giovani, il sostegno all’imprenditorialità femminile, il riequilibrio territoriale e lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne del Paese.

M5C1    La Componente 1 (“Politiche per il lavoro”) ha l’obiettivo strategico di aumentare il tasso di occupazione, ridurre il mismatch di competenze, aumentare quantità e qualità dei programmi di formazione dei disoccupati e dei giovani.

M5C2    La Componente 2 (“Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”) punta a valorizzare le politiche sanitarie, urbanistiche, abitative, dei servizi per l’infanzia, per gli anziani, per i soggetti più vulnerabili, così come quelle della formazione, del lavoro, del sostegno alle famiglie, della sicurezza, della multiculturalità, dell’equità tra i generi.

M5C3    La Componente 3 (“Interventi speciali per la coesione territoriale”) intende riattivare lo sviluppo economico delle Zone Economiche Speciali (ZES) attraverso il miglioramento delle infrastrutture di servizio. Prevede, inoltre, misure a supporto del miglioramento dei livelli e della qualità dei servizi scolastici, sanitari e sociali per le aree interne, valorizzare economicamente e socialmente i beni confiscati alle mafie.

La Missione 6 (Salute) si compone di 2 Componenti ed è tra le più importanti, specialmente dopo l’attuale esperienza della pandemia di Covid-19.

M6C1    La Componente 1 (“Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”) intende rafforzare le prestazioni erogate, l’assistenza domiciliare (fino ad almeno il 10 % degli over 65 anni, entro la metà del 2026), lo sviluppo della telemedicina ed una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

M6C2    La Componente 2 (“Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale”) include misure per il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi. Rilevanti risorse sono destinate anche alla ricerca scientifica, a favorire il trasferimento tecnologico ed a rafforzare le competenze e il capitale umano del SSN.

Da quanto sommariamente illustrato, il PNRR traccia un programma di sviluppo di grandissimo respiro e rilevanza che copre tutti i settori, da quello sociale a quello ambientale, da quello economico a quello sanitario. Il PNRR rappresenta una opportunità storica, senza precedenti, che l’Italia può e deve cogliere, per progredire verso un ammodernamento delle strutture tecnologiche, amministrative, culturali e produttive.

 

DL Sostegni ter

Nuove misure contro il caro-energia

 

Il 27 gennaio scorso è stato pubblicato (ed è subito entrato in vigore) nella Gazzetta Ufficiale n. 21 il decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico”.

Chiamato anche, Decreto Sostegni ter, al Titolo III dispone una serie di misure contro il caro energia e, nello specifico, gli articoli 14 e 15 prevedono delle ricadute economiche dirette sulle fatture dell’energia elettrica già da gennaio di quest’anno.

L’articolo 14 prevede di annullare gli oneri generali di sistema per il primo trimestre 2022 per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.

A questo proposito, ARERA ha pubblicato la delibera 35/2022/R/eel che azzera per il primo trimestre 2022 gli oneri generali di sistema elettrici (componenti ASOS e ARIM) per tutte le imprese con potenza pari o superiore a 16,5 kW in media, alta e altissima tensione, o quelle degli usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.

La stessa delibera introduce anche una modifica per il 2022 alle procedure relative agli sgravi per le imprese energivore, riducendo l’importo della prima rata del contributo parziale agli oneri di sistema dovuto da alcune di esse alla luce delle incertezze sull’andamento del mercato. In particolare per l’anno 2022, la prima rata, da versare in acconto da parte delle imprese aventi classe di agevolazione VAL.x alla CSEA entro il 30 giugno 2022, è posta pari al 25% del livello minimo di contribuzione di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a), del decreto 21 dicembre 2017, calcolato utilizzando la media aritmetica calcolata su due anni del periodo di riferimento, con esclusione dei dati dell’annualità 2020 in modo da ridurre gli eventuali conguagli da regolare nel mese di novembre 2023. Finora per questa categoria di imprese energivore, che raggruppa quelle caratterizzate da un indice di intensità elettrica su valore aggiunto VAL maggiore o uguale al 20%, l’obbligo era di versare il 100% di quanto dovuto in acconto in due rate entro il 30 giugno e entro il 31 dicembre di ciascun anno.

L’articolo 15 è invece dedicato alle imprese a forte intensità energetica e prevede un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta.

Se la differenza tra i costi della componente energia al netto delle imposte e dei sussidi tra il quarto trimestre 2021 e il quarto trimestre 2019 risulta maggiore del 30%, viene erogato un credito di imposta pari al 20% della componente energia acquistata nel primo trimestre 2022.

Il credito d’imposta:

 

è pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022;

è utilizzabile esclusivamente in compensazione nel mod. F24;

non è soggetto ai limiti di:

€ 2.000.000 annui per l’utilizzo in compensazione dei crediti, ex art. 34, Legge n. 388/2000;

€ 250.000 annui previsto per i crediti da indicare nel quadro RU del mod. REDDITI, ex art. 1, comma 53, Legge n. 244/2007;

non è tassato ai fini IRPEF, IRES e IRAP;

non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi ex art. 61, TUIR e ai fini della determinazione della quota delle altre spese deducibile ex art. 109, TUIR;

è cumulabile con altre agevolazioni aventi ad oggetto gli stessi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito – base imponibile IRAP, non comporti il superamento del costo.

 

Il Ministero dell’economia e delle finanze effettua il monitoraggio delle fruizioni del credito d’imposta.

Le associazioni di categoria hanno accolto in maniera tiepida queste misure, chiedendo delle ulteriori misure strutturali.

Da parte del Tavolo della Domanda di Confindustria sono state presentate le seguenti proposte:

 

1. Gas release – Aumentare della produzione nazionale di gas rendendola disponibile alle industrie ad un prezzo che non risenta delle crisi internazionali e riducendo la dipendenza dall’estero del nostro paese.

2. Electricity release – Valorizzare la produzione di energia rinnovabile gestita dallo Stato utilizzandola per rifornire, a prezzi competitivi, la manifattura.

3. Intervento sugli oneri di sistema, che preveda l’allineamento della regolazione nazionale alla legislazione dei nostri competitori francesi e tedeschi.

 

Altre associazioni invece hanno preso una posizione nettamente contraria in quanto è mancato il confronto con le associazioni ambientaliste e con i rappresentanti dei produttori di energia, dei consumatori e delle imprese tecnologiche del settore energetico.

 

Fatture dell’energia elettrica in aumento anche a causa del Capacity Market

Una nuova componente in vigore già nelle fatture dell’energia elettrica di gennaio 2022

 

Già dalle fatture di somministrazione dell’energia elettrica di gennaio 2022, sarà presente un nuovo corrispettivo a copertura degli oneri netti di approvvigionamento della capacità (di seguito: “Corrispettivo mercato capacità”).

Se ne parla già da anni e si tratta di una misura ideata per salvare gli impianti termoelettrici alimentati a fonte fossile, diventati sempre meno remunerativi al punto tale da sospenderne la produzione in alcuni casi. In questo modo gli impianti in questione potranno restare a disposizione per produrre energia e garantire a Terna di coprire i picchi di domanda dei consumi elettrici.

Questo corrispettivo, come previsto dalla delibera 365/2019/R/eel e come confermato in successive occasioni da ARERA (gli anni passati si era continuato a rimandarne l’applicazione), sarà applicato già da gennaio 2022 e sarà articolato nelle seguenti due componenti unitarie orarie del dispacciamento:

 

Corrispettivo Capacità di Picco da applicarsi nelle ore di picco del sistema elettrico

Corrispettivo Capacità Fuori Picco da applicarsi nelle restanti ore

 

Si precisa che le ore di picco e di fuori picco non coincidono con quelle

usualmente in vigore nel mercato (picco = dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì, fuori picco = restanti ore) ma sono determinate da ARERA e corrispondono alle ore in cui il “sistema Italia” risulta maggiormente in crisi.

L’elenco delle ore di picco del sistema elettrico e il corrispettivo unitario da applicarsi in queste ultime sono stabiliti da Terna con riferimento all’anno e pubblicati entro il 15 dicembre dell’anno precedente, il corrispettivo unitario da applicarsi nelle ore diverse da quelle di picco è stabilito con riferimento al trimestre e pubblicato entro il 15 del mese antecedente il trimestre (informazioni disponibili al seguente link).

Con la tabella seguente si riporta il numero di ore di picco e fuori picco previste da Terna nel 2022 per l’applicazione del Corrispettivo mercato capacità e il loro valore.

 

 

Si riporta una simulazione per comprendere l’incidenza, in termini unitari, di questo costo, per i seguenti casi:

 

CASO A: impresa che consuma principalmente durante le ore diurne (orario 8-18) e dal lunedì al venerdì

CASO B: impresa che consuma su due turni

CASO C: impresa che consuma su tre turni, sabato e domenica compresi

 

La tabella riporta quindi il costo ulteriore, per ogni mese, per tipologia di impresa.

 

 

Questo onere, per essere correttamente applicato, prevede il calcolo a partire dalla curva di carico mensile oraria. Tutti i fornitori stanno implementando i propri sistemi di gestione delle misure e di fatturazione ma, da un sondaggio effettuato presso dieci fornitori (A2A, AGSM, Alperia, Ascotrade, Axpo, Bluenergy, Edison, Enel, Dolomiti Energia, Hera), sembra che nessuno abbia ancora le idee chiare su come questa componente sarà fatturata per il mese di gennaio 2022. È possibile che il valore fatturato nel primo trimestre del 2022 sia inizialmente stimato (circa 10 €/MWh per il mese di gennaio e circa 3 €/MWh per il mese di marzo), per poi essere conguagliato dal fornitore applicando le due componenti orarie definite in precedenza sulla base degli effettivi prelievi.

 

Agevolazione per le imprese gasivore

Un incentivo direttamente nelle fatture del gas

 

Il Mite, in data 21.12.2021, ha pubblicato il decreto che prevede la rideterminazione dei corrispettivi a copertura degli oneri generali del sistema del gas applicati alle imprese a forte consumo di gas naturale.

Si tratta di una misura analoga a quella riservata alle imprese a forte consumo di energia elettrica e, per questo, sono presenti dei requisiti d’accesso simili, che elenchiamo:

 

1. CONSUMO MINIMO. È previsto un consumo minimo annuo pari a circa 95.000 mc.

2. SETTORI SPECIFICI. Il codice NACE deve essere contenuto nell’elenco allegato al decreto (si tratta delle attività manifatturiere con l’aggiunta delle imprese estrattive).

3. INDICE DI INTENSITA’ GASIVORA. Vanno rispettati dei limiti dati dal rapporto del costo del gas sul fatturato e/o sul VAL.

a. Le imprese con indice di intensità gasivora su VAL maggiore o uguale al 20%, il livello di contribuzione è pari al minor valore tra quello riportato nella tabella 1 e nella tabella 2, in funzione dell’intensità gasivora su VAL.

b. Le imprese con indice di intensità gasivora su VAL inferiore al 20% il livello di contribuzione è pari a quello indicato nella tabella 2, in funzione dell’intensità gasivora su fatturato.

 

 

Il decreto introduce infine dei requisiti legati alle disposizioni del D.Lgs 102/2014 relative all’efficienza energetica, che prevedono l’adozione di un sistema conforme alle norme ISO 50001 o la realizzazione di una diagnosi energetica con attuazione di almeno un intervento individuato dalla diagnosi stessa. In sede di prima applicazione le imprese potranno usufruire dell’agevolazione assumendosi l’impegno ad ottemperare a quanto previsto nel corso dell’anno di riconoscimento del beneficio.

Il decreto dovrebbe essere operativo da aprile 2022 (forse più avanti) e prevede la rideterminazione delle componenti del gas REIG e RETIG a seconda dell’indice di intensità gasivora.

Per rendere operativa la procedura mancano ancora la delibera e la determina di ARERA e la predisposizione del portale informatico da parte della CSEA.

Rimane fondamentale, per essere pronti nel momento dell’apertura del portale, valutare tutte le condizioni previste in modo da ottemperare ad eventuali mancanze.

Polo Tecnologico per l’Energia è a disposizione per valutare la vostra situazione, fornire assistenza e inviarvi una proposta di consulenza.

 

Metodo Tariffario Idrico anni 2022 e 2023

Parametri fuori mercato da parte di ARERA

 

ARERA ha pubblicato documento di consultazione 489/2021/R/idr Orientamenti per l’aggiornamento biennale (2022-2023) delle predisposizioni tariffarie del servizio idrico integrato, confermando poi quanto previsto con la Delibera 30 dicembre 2021 639/2021/R/idr Criteri per l’aggiornamento biennale (2022-2023) delle predisposizioni tariffarie del servizio idrico integrato. Con tale provvedimento sono approvate le disposizioni aventi ad oggetto la definizione delle regole e delle procedure per l’aggiornamento biennale, previsto dall’articolo 6 della deliberazione 580/2019/R/idr, ai fini della rideterminazione delle tariffe del servizio idrico integrato per le annualità 2022 e 2023 elaborate in osservanza della metodologia tariffaria di cui all’Allegato A alla medesima deliberazione (MTI-3).

L’art. 4.3 della Delibera 639/2021/R/idr riporta i costi di riferimento dell’energia elettrica oggetto di rimborso:

Prezzo 2022 = 154,30 €/MWh → nella formula prevista da ARERA è definito come COEEmedio,a-2 , quindi è il costo medio dell’anno 2020 (perché “a” è 2022). Con questo valore si determina:

 

a) il costo dell’energia elettrica riconosciuto a consuntivo per il 2020 (= minore tra il costo effettivamente sostenuto nel 2020 e il COEEmedio,2020× 1,1 × consumo 2020) e, di conseguenza il conguaglio +/- rispetto al costo dell’energia elettrica presente nella tariffa 2020 (tale conguaglio sarà recuperato nella tariffa 2022);

b) l’acconto per l’energia elettrica 2022 che sarà inserito nella tariffa del Gestore del SII-sistema Idrico Integrato 2022 (nel VRG – Vincolo riconosciuto ai Ricavi del Gestore del SII), valore che tra un paio di anni sarà conguagliato considerando il COEEmedio,2022fissato da ARERA.

 

Prezzo 2023 = 161,80 €/MWh → nella formula prevista da ARERA è definito come COEEmedio,a-2 , quindi è il costo medio dell’anno 2020 (perché “a” è 2022). Con questo valore si determina:

 

a) il costo dell’energia elettrica riconosciuto a consuntivo per il 2021 (= minore tra il costo effettivamente sostenuto nel 2021 e il COEEmedio,2020× 1,1 × consumo 2021) e, di conseguenza il conguaglio +/- rispetto al costo dell’energia elettrica presente nella tariffa 2021 (tale conguaglio sarà recuperato nella tariffa 2023);

b) l’acconto per l’energia elettrica 2023 che sarà inserito nella tariffa del Gestore del SII-sistema Idrico Integrato 2023 (nel VRG – Vincolo riconosciuto ai ricavi del Gestore del SII), valore che tra un paio di anni sarà conguagliato considerando il COEEmedio,2023fissato da ARERA.

 

Questi valori sono un riferimento per gli anni 2022 e 2023 e permettono di chiedere il rimborso dei costi sostenuti per il periodo “a-2”, quindi per gli anni 2020 e 2021.

ARERA, sulla base delle osservazioni al DCO in cui si chiedevano dei correttivi al calcolo della tariffa, ha previsto la possibilità di definire una tariffa del servizio idrico considerando un costo dell’energia elettrica più alto, fino al 25% del costo del 2020. Si tratta della possibilità di fare istanza per avere, nella tariffa per l’anno 2022, un acconto più alto (+25%) rispetto a quello calcolato applicando la metodologia ordinaria. Tale disposizione è stata introdotta per ridurre l’esposizione finanziaria dei gestori su tali costi ed il rischio di un conguaglio futuro troppo alto.

Come interpretare questi valori? Preoccupano i valori in previsione del rimborso per gli anni 2022 e 2023. Molto probabilmente, a meno che un Gestore idrico non abbia già bloccato il prezzo del biennio in questione nel 2020 o nei primi mesi del 2021, almeno per l’anno 2022 non sarà possibile compensare gli aumenti dei costi energetici e sarà generata una perdita.

I Gestori non possono nemmeno prendere in considerazione la proposta di un incremento tariffario straordinario, da presentare all’ARERA quale istanza di riequilibrio delle gestioni, poiché tale incremento determinerebbe con immediatezza un aggravio di costi, insostenibile per l’utenza, che in alcuni casi rischierebbe di generare come contropartita un incremento della morosità vanificando così, sotto il profilo finanziario, il rimedio messo in campo.

Le misure previste dal decreto sostegni ter (v. articolo in questa Newsletter) potranno mitigare questo risultato, anche se non cambierà di molto.