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Newsletter 3 – 2018

 

Prezzi futures dell’energia a livelli altissimi

I motivi e le possibili strategie

 

Gli ultimi tre mesi del 2018 sono stati caratterizzati da prezzi futures dell’energia elettrica e del gas naturale (metano) tra i più alti dall’anno 2014.

Nel grafico nella pagina seguente è mostrato l’andamento dei prezzi futures (prodotto Calendar Baseload – si tratta della quotazione futures annuale ipotizzando un consumo costante) dell’energia elettrica a partire dall’anno 2012.

Si può notare il valore del CAL19 quotato a inizio anno (50 €/MWh) e in questi giorni (60 €/MWh): l’aumento è stato di ben 10 €/MWh, pari al 20% sulla componente energia.

Questo andamento riguarda anche l’intero mercato europeo e, ad oggi, sembra imputabile all’aumento del petrolio; basti pensare che il Brent, da qualche giorno, ha superato gli 80 dollari a barile, valore che si era raggiunto solamente a dicembre 2014.

I principali motivi sono dovuti alla decisione di Trump di reintrodurre le sanzioni all’Iran a causa del mancato rispetto del programma di uscita dal nucleare e alle varie crisi geopolitiche del Medio Oriente.

Anche il gas europeo ha subito un andamento analogo, accentuato dallo svuotamento degli stoccaggi in seguito a un freddo mese di marzo. A livello italiano, si può notare il valore del CAL19 quotato a inizio anno (20 c€/Sm3) e in questi giorni (25 c€/Sm3): l’aumento è stato di ben 5 c€/Sm3, pari al 25% sulla componente energia.

A queste dinamiche si sono aggiunte agli aumenti del carbone, sostenuti anche dalla crescita e conseguente domanda asiatica e dei costi dei certificati di emissione della CO2, in parte dovuti alla recente riforma strutturale del sistema EU ETS, oltre al leggero indebolimento dell’euro rispetto al dollaro.

A questa situazione si è aggiunta la speculazione, che ha contribuito ad alzare i prezzi energetici e quindi ha dato un po’ di “respiro” ai produttori.

Poco hanno invece inciso (al ribasso) altri fattori, come la ripresa del nucleare francese e un’enorme disponibilità di energia idroelettrica italiana.

La situazione in cui ci si trova è paragonabile a una tempesta. Alcune imprese stanno aspettando che termini e che arrivi il sole, altre invece stanno cercando di uscirne, magari con contratti ponte di breve durata o con formule di prezzo variabile con opzione di fixing.

Polo Tecnologico per l’Energia rimane a disposizione, nel caso non lo aveste già fatto, per valutare assieme la situazione e concordare la migliore strategia di acquisto dell’energia elettrica e del gas.

 

 

Il percorso per la fine della tutela di prezzo nei settori elettrico e gas

Il 1° luglio 2019 segnerà la fine del mercato tutelato per energia elettrica e gas

 

La legge n. 124 del 4 agosto 2017 “Legge annuale per il mercato e la concorrenza” stabilisce che, dal 1° luglio 2019, finirà la tutela di prezzo fornita dall’Autorità per i settori dell’energia elettrica (per clienti domestici e piccole imprese connesse in bassa tensione) e del gas naturale (per clienti domestici). A partire da tale data l’Autorità non definirà più ogni tre mesi i prezzi per la fornitura di energia elettrica e di gas naturale dei servizi di tutela per i clienti di piccole dimensioni. Tuttavia, già oggi, le famiglie e le piccole imprese hanno la facoltà di passare al mercato libero decidendo quale fornitore e quale tipo di contratto scegliere, selezionando l’offerta più adatta alle proprie esigenze.

Già a partire dal 1° gennaio 2018, i clienti finali interessati dalla modifica normativa riceveranno un’adeguata informativa da parte del proprio venditore in relazione al superamento delle tutele di prezzo. Inoltre, con lo scopo di accompagnare il passaggio verso il mercato libero, sono stati introdotti alcuni obblighi per i venditori di energia elettrica e gas, ma anche per il Ministero dello Sviluppo Economico e per l’Autorità, tra cui:

 

• la predisposizione di offerte standard per i clienti finali;

• l’istituzione dell’elenco dei venditori di energia elettrica;

• l’attivazione di un portale web per la raccolta e la pubblicazione delle offerte presenti sul mercato;

• la promozione di offerte commerciali a favore dei gruppi d’acquisto;

• il monitoraggio dei mercati al dettaglio.

 

A partire dal 1° luglio 2019, per i clienti di piccole dimensioni che non avranno un venditore nel mercato libero, sarà comunque garantita la continuità della fornitura attraverso dei servizi “di ultima istanza” per i quali però non sarà applicata la tutela di prezzo che oggi viene garantita.

 

Apertura portale CSEA per gli energivori 2018

La CSEA ha aperto il portale per la compilazione della dichiarazione 2018 per le Imprese a Forte Consumo di Energia Elettrica

 

In ottemperanza a quanto previsto dalla delibera dell’Autorità 921/2017/R/eel, la CSEA ha comunicato, con la Circolare n. 12/2018/ELT, di aver provveduto a rendere disponibile, a partire dal 15 maggio 2018, il sistema telematico per la raccolta delle dichiarazioni relative ai dati a consuntivo dell’anno 2018. Esso risulta accessibile tramite l’applicazione web disponibile sul sito della CSEA.

La possibilità di accesso al sistema telematico per le citate dichiarazioni avrà termine il 14 giugno 2018 e successivamente non sarà possibile iscriversi all’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica relativo all’anno 2018, né si potrà ottenere l’erogazione del beneficio per la medesima annualità. La raccolta riguarda i seguenti dati obbligatori:

 

• i dati relativi al Valore Aggiunto Lordo (VAL)

• codice fiscale dell’impresa ai fini dell’inserimento nel Registro nazionale degli aiuti di Stato

• dimensione dell’impresa ai sensi del DM del 18 aprile 2005 ai fini dell’inserimento nel RNA

• dichiarazione nella quale l’impresa attesta di non versare nelle condizioni di “impresa in difficoltà”

 

Si fa presente che sarà necessario, contestualmente all’invio delle dichiarazioni, procedere con i seguenti adempimenti:

 

1. i rappresentanti legali o negoziali (per quest’ultimi dovrà essere allegata la procura) delle imprese che redigono il bilancio su periodi diversi dal 1 gennaio-31 dicembre, dovendo presentare dati di bilancio riclassificati ai sensi dell’art. 4.7 dell’Allegato A alla delibera 921/2017, devono dichiarare, sotto forma di autocertificazione ex art. 47 del DPR 445/2000, che la procedura di riclassificazione effettuata sia stata certificata da un revisore iscritto al Registro dei revisori legali, di cui al decreto legislativo n. 39/2010;

2. i rappresentanti legali o negoziali (per quest’ultimi dovrà essere allegata la procura) delle imprese che non sono tenute alla revisione legale del proprio bilancio devono dichiarare, sotto forma di autocertificazione ex art. 47 del DPR 445/2000, che i dati utilizzati per il calcolo del VAL siano stati verificati da un revisore iscritto al Registro dei revisori legali, di cui al decreto legislativo n. 39/2010.

 

Entro il 18 luglio 2018, la CSEA trasmetterà al SII, per ciascuna impresa registrata che abbia superato i controlli previsti di legittimità e coerenza, il livello di contribuzione definitivo per l’anno 2018, con effetto a decorrere dal 1° gennaio 2018.

Per le imprese aventi classe di contribuzione FAT.x, l’attività di riscossione è effettuata dai distributori direttamente in fattura.

Per le imprese aventi classe di contribuzione VAL.x, l’attività di riscossione sarà effettuata dalla CSEA, secondo le modalità operative che riportiamo di seguito e che verranno inviate direttamente alle aziende interessate.

 

Modalità di contribuzione per le imprese in classe VAL.x

Definizione, scadenze e tempistiche per il pagamento della contribuzione 2018

 

Con deliberazione n. 285/2018/R/EEL è stata pubblicata l’integrazione delle disposizioni attuative per il riconoscimento delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica. In particolare, si definiscono le modalità di versamento della contribuzione per le imprese che appartengono alla classe VAL.x e le indicazioni per le imprese costituite da meno di un anno.

In particolare, per le sole imprese appartenenti alla classe VAL.x le componenti Asos in fattura sono pari a zero. Tali imprese dovranno versare una contribuzione direttamente alla CSEA. Entro il 31 maggio di ogni anno la CSEA pubblicherà, sul portale online, il valore di tale contribuzione.

È previsto l’obbligo di versare la contribuzione relativa all’anno n entro l’anno n stesso, in due rate di acconto di pari importo: la prima rata entro il 30 giugno e la seconda entro il 31 dicembre dell’anno n. Un eventuale conguaglio successivo verrà effettuato entro dicembre dell’anno n+1. In relazione all’anno di competenza 2018, i termini per l’erogazione delle due rate in acconto sono coincidenti e sono fissati al 31 dicembre 2018.

Di seguito viene riportato uno scadenziario sulla procedura dei versamenti per le imprese in classe VAL.x:

 

 

Agevolazioni energivori 2016: importi ridotti e ancora non autorizzati

Aggiornamento sull’erogazione dell’agevolazione per il 2016

 

Le imprese energivore non hanno ancora potuto godere dell’agevolazione relativa all’anno 2016 in quanto la CSEA sta ancora attendendo la delibera dell’ARERA con cui si autorizza l’erogazione di tale importo. In questi casi, nella sezione “Agevolazioni”, l’importo relativo all’anno 2016 è affiancato dall’icona rossa con il simbolo di divieto.

L’importo può essere bloccato anche per altri motivi (ad esempio: verifiche in corso relative alla normativa europea sugli aiuti di stato – RNA, mancata risposta a richieste di integrazioni, eventuale dichiarazione antimafia incompleta, istruttorie in fase di lavorazione). In questi casi vi consigliamo di controllare la vostra casella PEC e verificare che non ci siano comunicazioni da parte della CSEA. Nel caso voleste richiedere ulteriori chiarimenti, vi invitiamo a inviare una PEC all’indirizzo energivori@pec.csea.it.

Il contributo per il 2016 porta con sé anche un’amara realtà. In molti hanno notato che gli importi erogati risultano minori di quanto mostrato nel cruscotto presente alla sezione “Agevolazioni”. Lo si può verificare accedendo al “Dettaglio dei calcoli per l’anno 2016”, cliccando sul pulsante a forma di occhio.

Sarà presente una dicitura “Regolazione BT e MT per scomputo sconti D.L. n. 91/14” e un importo negativo espresso in Euro. In questi casi l’importo visualizzato alla sezione “Agevolazioni” andrà sommato con l’importo (negativo) visualizzato al “Dettaglio dei calcoli per l’anno 2016”.

Si tratta di una sorpresa già annunciata, anche se non era chiaro quando e come la CSEA sarebbe intervenuta. Durante l’anno 2016, l’Autorità aveva posto pari a zero l’importo della componente AE, in attesa di un pronunciamento da parte della Commissione Europea. Tale componente era stata introdotta proprio per remunerare il fondo a beneficio delle imprese energivore, ma ora non avendo riscosso le quote necessarie non è possibile versare alle aziende l’intera agevolazione relativa all’anno 2016.

 

Fornitura da energia “verde”

Comunicare la propria scelta green può servire alle imprese

 

Alcune imprese, da anni, scelgono una fornitura di energia elettrica cosiddetta “verde”. Si tratta di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili la cui provenienza è garantita dalle Garanzie di Origine (GO), certificati internazionali riconosciuti a quegli impianti di produzione di energia elettrica che rispettano determinate caratteristiche di sostenibilità ambientale. Nati nel 2009, ad oggi sono lo strumento principale per garantire la tracciabilità dell’energia prodotta e sostengono la promozione e lo sviluppo di un mercato su base volontaria dell’energia pulita prodotta da fonti rinnovabili. L’obiettivo della certificazione GO è quello di garantire al cliente che una quantità di energia pari a quella da lui consumata sia stata prodotta da impianti alimentati da una fonte rinnovabile ben definita in un determinato periodo di tempo. Mediante l’utilizzo di certificati GO, l’impresa finanzia l’energia pulita testimoniando il proprio impegno a favore dell’ambiente.

Va comunque fatto presente che l’energia nella rete elettrica non si può dividere a seconda della provenienza e quindi l’energia elettrica è la stessa a seconda che sia certificata come “verde” o no.

L’impresa che sceglie l’energia “verde” può mostrare ai propri clienti e ai business partner l’impegno per la scelta green. Normalmente il fornitore mette a disposizione dell’impresa un kit di comunicazione, consigli e strumenti per raccontare l’impegno a favore della tutela ambientale e un certificato che attesta che l’impresa utilizza energia verde.

Anche la P.A. comincia a mostrare un certo interesse. Intercenter, Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici della Regione Emilia-Romagna, in linea con le linee guida regionali in ambito ambientale ed energetico e con il proprio Piano Energetico Regionale, prevede forniture 100% verdi già a partire dall’anno 2017.

Questa operazione, ovviamente, ha un costo: i prezzi di mercato variano dai 0,3 €/MWh per arrivare ai 5 €/MWh, anche se, alcuni fornitori, propongono offerte “verdi” che comprendono già l’energia verde. Per i fornitori rappresenta quindi una fonte di guadagno e quindi è anch’esso un parametro negoziabile.