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Newsletter 6 – 2015

Teledistacco: il 31 agosto è il termine
ultimo per ricevere i rimborsi economici

A fine agosto scadrà la possibilità di ricevere il rimborso economico per l’adeguamento di impianti eolici e fotovoltaici.

 

Come già anticipato lo scorso ottobre, con la Delibera 421/2014/R/eel del 07 agosto 2014, l’AEEGSI ha approvato le modifiche introdotte da Terna all’Allegato A72 al Codice di rete relative alle procedure per garantire la sicurezza in ogni condizione di esercizio della rete in Media Tensione, in particolare per il teledistacco della rete nel caso in cui non sia possibile effettuare altri interventi.

Oggetto della delibera sono gli impianti alimentati da fonte eolica o solare fotovoltaica di potenza maggiore o uguale a 100 kW connessi (o da connettere) alle reti di media tensione, la cui domanda di connessione è stata presentata prima del 1 gennaio 2013.

Tali impianti dovranno adeguarsi entro il 31 gennaio 2016 (o entro la data di entrata in esercizio qualora successiva) alle prescrizioni di cui al Paragrafo 8.8.6.5 e all’Allegato M della Norma CEI 0-16 Edizione III ovvero dovranno installare sistemi in grado di operare una disconnessione comandata da remoto degli impianti dalla rete.

In caso di adeguamento completato entro il 31/8/2015 sono previsti i seguenti rimborsi economici:

 

 1 sistemi protezione di interfaccia

€ 250,00

 2 sistemi protezione di interfaccia

€ 325,00

 3 o più sistemi protezione di interfaccia

€ 400,00

 

[L’Autorità prevedeva premi doppi per adeguamenti eseguiti prima del 30/6/2015]

Si ricorda che dopo il 31/08/2015 non sono più previsti premi.

Clicca qui per il testo integrale della Delibera.

 

Condizioni accessorie piuttosto care

Fattura più cara del previsto? E’ quello che succede quando non si valutano con precisione le condizioni accessorie all’offerta.

 

Ogni azienda, durante l’arco di un anno, riceve decine di proposte di fornitura di energia elettrica o gas metano da parte di alcuni fornitori che millantano condizioni contrattuali in apparenza molto aggressive. I prezzi di vendita proposti farebbero ingolosire chiunque, tanto da credere di avere tra le mani la classica “proposta che non si può rifiutare”! Ma siamo sicuri che l’offerta sia davvero così vantaggiosa?

Molto spesso riceviamo richieste di chiarimento da parte dei nostri clienti in merito a queste offerte, che quasi sempre risultano essere incomplete o poco trasparenti.  Per chiarire meglio il problema che ci troviamo costantemente ad affrontare, riportiamo un caso concreto recentemente trattato. Per un’impresa con consumi di gas metano contenuti (circa 75.000 m3/anno, adoperati quasi interamente per il riscaldamento invernale) abbiamo confrontato il prezzo ottenuto per l’anno termico 2015/16 dall’impresa, con quella di un’associazione di categoria che aveva contattato in seguito l’impresa.

Le condizioni contrattuali erano le stesse (prezzo fisso, formula monomia, nessuna penale per superamento della Capacità giornaliera, nessun obbligo di consumi minimi e nessun conguaglio sulla percentuale di consumi invernali rispetto ai consumi complessivi).

Da una prima analisi il prezzo già ottenuto dall’impresa appariva decisamente più alto di quello proposto nella nuova offerta. Da un’analisi dettagliata dei contratti è emerso esattamente il contrario. Riportiamo nella pagina seguente uno schema che mostra come il prezzo complessivo confrontabile sia ben diverso da quello mostrato inizialmente.

Il prezzo già ottenuto dall’impresa (28,87 c€/Sm3) è minore di quello offerto nella convenzione dell’associazione di categoria (30,49 c€/Sm3).

Si tratta di una differenza molto elevata, pari a circa 1,6 c€/m3. In termini assoluti, sui consumi dell’impresa presa in esame, si tratta di circa 1.200 € che possono essere anche considerati relativamente pochi, ma l’obiettivo è evidenziare come sia molto importante valutare tutte le condizioni accessorie, non solo il prezzo.

Questo è solo uno dei tanti casi che in questo periodo abbiamo incontrato e pertanto pensiamo possa essere interessante riportarlo, soprattutto per evitare le classiche problematiche che si riscontrano all’arrivo della prima fattura dove il prezzo è inevitabilmente maggiorato rispetto a quello previsto.

Polo Tecnologico per l’Energia mette a disposizione la sua esperienza decennale nel settore del mercato dell’energia per fornire assistenza nella negoziazione di energia elettrica e gas metano.

 

 

Primi 375.000 kWh prodotti dall’impianto di gassificazione di Cimego (TN)

Nel corso del mese di agosto 2015 l’impianto di gassificazione a biomassa legnosa della Trentino Rinnovabili Srl di Cimego (TN), ha superato i 375.000 kWh di produzione elettrica. Un risultato estremamente interessante, che porta la proiezione di funzionamento dell’impianto a superare le 7.600 ore/anno equivalenti.

 

Trentino Rinnovabili nasce dall’unione di due realtà molto diverse ma sinergiche tra loro, BM Group Holding SpA e Coradai Srl. La prima è una società di oltre un centinaio di dipendenti, con sede a Cimego e uffici in Usa e America Latina, che si occupa di automazione industriale e realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabile. La seconda è un’azienda locale, specializzata nella cura dei boschi e nella lavorazione del legno. La competenza tecnologica e la competenza sulle materie prime e il trattamento del bosco si sono incontrate dando vita a Trentino Rinnovabili, unica azienda trentina ad avere la filiera completa del legno, dal taglio del bosco alla lavorazione tramite cippatura, l’essiccazione, fino al prodotto finito per la vendita, in particolare pellet e cippato essiccato di qualità.

La centrale di Cimego è equipaggiata con due gassificatori Spanner RE2, due motori endotermici in assetto cogenerativo ed un essiccatore: ciascuna macchina produce 45 kW elettrici e 105 kW termici, a fronte di un consumo unitario di combustibile di 45 kg/ora. Per queste taglie, il processo di gassificazione permette di ottenere dei rendimenti di conversione energetica molto superiori rispetto ad altre modalità di conversione della biomassa in energia. È però necessario che i gassificatori siano alimentati con un cippato di qualità, sia per quanto riguarda la pezzatura che, soprattutto, il tenore di umidità. Per questo motivo, il combustibile legnoso viene preliminarmente trattato in un essiccatore per la riduzione del contenuto idrico a valori prossimi del 10%.

Polo Tecnologico per l’Energia, su incarico di Trentino Rinnovabili Srl, ha seguito la progettazione, la direzione dei lavori, la sicurezza ed infine l’iter autorizzativo dell’impianto di gassificazione e produzione di energia elettrica e termica che è risultato essere particolarmente complesso e delicato. L’esercizio dell’impianto era infatti subordinato all’autorizzazione da parte di una pluralità di Enti fondamentali per ottenere anche la validazione per l’incentivazione statale.

Gli enti coinvolti nell’iter autorizzativo dell’impianto sono stati: il Comune di Cimego (urbanistica e l’autorizzazione allo scarico), il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco (parere di conformità antincendio), l’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia della Provincia di Trento (autorizzazione all’esercizio), l’Agenzia delle Dogane (attivazione di officina elettrica), SET Distribuzione (connessione dell’impianto alla rete elettrica nazionale), Terna (anagrafica impianto di produzione energia elettrica) e il GSE – Gestore dei Servizi Energetici (procedure in Gaudì e tariffa incentivante).

Sulla base di questa esperienza positiva, BM Greenpower, società di BM Group Holding specializzata nel settore delle fonti rinnovabili, propone sul mercato italiano impianti di cogenerazione nella formula “chiavi in mano” basati sul gassificatore tedesco SPANNER RE2, leader di mercato, completi di automazione, software ed impiantistica.

 

Perdite convenzionali di rete: novità per il 2016

Dal prossimo anno il fattore standard sarà abbassato dal 4 al 3,8% con un beneficio immediato a favore dei clienti in media tensione.

 

Importanti novità per le utenze in media tensione che dal 1° gennaio 2016 saranno coinvolte dalle disposizioni previste dalla delibera 377/2015 recentemente pubblicata dall’AEEG. I soggetti coinvolti potranno vedere ridurre l’incidenza dei costi relativi alle perdite di rete che, convenzionalmente, tutti i fornitori addebitano in bolletta al cliente finale.  Le nuove disposizioni agiscono in particolare su due fronti.

Saranno modificati i valori dei fattori di perdita standard per un triennio, confermando la definizione di coefficienti uniformi a livello nazionale e riducendo il fattore relativo ai prelievi in media tensione dal 4,0% al 3,8%.

In secondo luogo per quanto riguarda il meccanismo di perequazione (basato sulla differenza tra perdite effettive e standard), sempre a partire dal 2016 e con riferimento alle perdite di competenza del 2015 verrà introdotta la differenziazione su base territoriale dei fattori da applicare alle perdite di natura commerciale, ovvero che non dipendono dalle caratteristiche delle reti come i furti fraudolenti di energia elettrica, gli errori di misurazione e gestione dei dati, ecc. Viene inoltre introdotto un elemento di parametrizzazione specifico aziendale volto ad assicurare che l’incentivo riconosciuto alle imprese di distribuzione, anche in ragione delle azioni intraprese al contenimento delle perdite di energia elettrica, preservi la coerenza con le condizioni effettive di esercizio delle reti.

 

Possibilità di cofinanziamento alle PMI per interventi di efficienza energetica

Sta prendendo forma il progetto di cofinanziamento statale del 50%: Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulle modalità e le tempistiche.

 

Nell’ambito del recepimento della Direttiva europea sull’efficienza energetica, il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, mette a disposizione un contributo per “sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche o l’adozione di sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 da parte delle PMI che non ricadono negli obblighi di cui all’articolo 8, comma 3 del D.Lgs 102/14”. Tale contributo, di massimo 15 milioni di euro annuali (fino al 2020), è destinato al cofinanziamento di programmi regionali.

I cofinanziamenti saranno erogati alle PMI dalle Regioni o Province Autonome di competenza, previa deliberazione, da parte dei suddetti Enti Pubblici, di un programma per il cofinanziamento, sviluppato con informazioni di supporto fornite da ENEA.

Il primo termine per presentare tale programma era fissato al 30 giugno 2015, ma è stato di recente prorogato al 31 ottobre in quanto solamente 3 Regioni avevano rispettato i tempi previsti; in questo modo, anche le regioni interessate dalle recenti elezioni amministrative, potranno deliberare i programmi.

Si stima che saranno circa 150.000 le PMI che potranno usufruire del cofinanziamento per coprire il 50% dei costi che verranno sostenuti (al netto dell’IVA). Tali risorse saranno ripartite alle Regioni in maniera proporzionata al numero di PMI presenti sul territorio.

Il cofinanziamento, che verrà destinato alle PMI selezionate tramite apposito bando regionale, sarà erogato a seguito dell’effettiva realizzazione da parte di ciascuna impresa di almeno un intervento di efficientamento energetico, tra quelli aventi tempo di ritorno economico inferiore o uguale a 4 anni suggeriti dalla diagnosi, o a seguito dell’ottenimento della conformità del sistema di gestione dell’energia alla norma ISO 50001. Nello specifico le modalità di cofinanziamento saranno le seguenti:

 

a) per le diagnosi energetiche è previsto un finanziamento fino al 25 % per un massimo di € 5.000, al netto di IVA;

b) per le procedure di attuazione di un sistema di gestione conforme alla norma ISO 50001 è previsto un finanziamento fino al 25 % per un massimo di € 10.000, al netto di IVA;